Ophelia

“Mentre mio fratello stava progettando la morte del mio amato, io ero nel bosco. La mia intenzione era solo quella di mettere un mazzolino di fiori su un ramo di un salice per abbellirlo, lo giuro. Non era mie intenzione morire.” 

Questo è quello che direbbe Ophelia se potesse parlarci. 

 

Ophelia è una ragazza nobile, figlia di Polonio e sorella di Laerte, nonché amante di Amleto, il protagonista shakespeariano. Ma nonostante abbia così tanti collegamenti nell’opera, Shakespeare, di lei, ne parla veramente poco. La sua fine viene accennata dalla regina Gertrude, che dice che è morta cercando di incastrare dei fiorellini a un ramo di un salice piangente e cadendo nell’acqua annegò. La reale causa della sua morte è tuttora ignota e Shakespeare lascia aperta la possibilità del suicidio.   

 

Per questo vorrei permettermi di dire che si conosce di lei non tanto per la scrittura di Shakespeare, quanto per le pennellate di numerosi artisti.

 

Soffermandosi solo sulla semplice e veloce immagine data dalla regina Gertrude, si potrebbe pensare che Ophelia fosse una sciocca di cui non conveniva parlare troppo e che ha avuto una brutta fine. 

Addirittura Shakespeare non si esprime e lascia incerta la vicenda: “Ophelia aveva scelto razionalmente di uccidersi o è stata l’instabilità mentale a guidarla ?”. La sua follia è accennata dalla frase: “cantava spunti d’antiche canzoni, come incosciente della sua sciagura” (affogava mentre continuava a cantare, anziché chiedere aiuto). 

Personalmente preferisco credere all’ipotesi del suicidio: le era stato chiesto dal padre Polonio di allontanarsi dal protagonista, nonché il principe Amleto, per sposare un altro uomo senza creare problemi. La ragazza è stata sottomessa dalla decisione di un uomo, suo padre, ma alla fine si è ribellata a modo suo, rendendo la sua libertà anche il motivo della sua morte.

 

Di lei ci rimane la bellezza, nonché il motivo che la portò ad essere il soggetto di numerose rappresentazioni pittoriche del novecento. (La bellezza è il motivo della rappresentazione, infatti Ophelia è solo idealizzata e non un attuale personaggio che cambia anche la storia)

Penso si abbia chiaro in mente il quadro di John Everett Millais, che raffigura il corpo della ragazza dai capelli rossi che galleggia in un laghetto. Facendo un po’ più di attenzione ai dettagli, in mano si scorge quel mazzolino di fiori di cui parlavamo prima ed è circondata dal verde di un salice.

Ophelia di John Everett Millais

Il suo incidente è stato immortalato, o almeno ciò che è stato raccontato della sua fine. Questo mi porta a pensare che ciò che ci è rimasto della sua essenza è la bugia detta dalla regina Gertrude al fratello Laerte per quietare il suo animo e non scatenare la sua ira. Effettivamente, nella storia, Ophelia annegata è la scintilla che accende Laerte, che avendo appena perso sia la sorella che il padre decide di uccidere il protagonista Amleto, facendo iniziare così tutte le vicende negative dell’opera.

 

Se vogliamo rimanere superficiali e grossolani, la sua morte è romantica e a nessuno interessa realmente, o per lo meno non si interroga su quale sia stata la causa di essa.

 

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