Dolce metà

Il Simposio di Platone è un testo di 25 secoli fa e nonostante ciò tratta di un tema che non invecchia mai: l’Amore.

Il simposio è un momento conviviale che seguiva i tipici banchetti romani e greci, nel quale un gruppo di amici, dopo aver finito di cenare, era solito degustare vini e discutere di argomenti che invitavano ognuno a dire la propria opinione.

Quello descritto da Platone era stato organizzato per festeggiare una vittoria poetica di Agatone, un tragediografo di quei tempi. Quella sera, che riunì filosofi, medici, politici e letterati, venne creata un’atmosfera di confronto tra uomini colti e bramosi di risposte. L’oggetto in questione era Eros, la sua nascita e la sua importanza nella vita di ogni uomo. 

Quest’oggi, però, son qui per parlarvi soprattutto di un dialogo che è stato in grado di attirare la mia attenzione e che, a mio parere personale, è riuscito esattamente ad immortalare l’idea dell’Amore in una maniera universale ed imperitura. Si tratta del “mito degli androgini” narrato da Agatone. 

Il poeta ha esposto un tempo lontano nel quale esistevano degli esseri umani a tutto tondo e il loro sesso era definito dall’unione di due metà. Era come se fossero due persone legate insieme: con quattro gambe, quattro braccia e due teste rivolte in direzioni opposte. 

Dunque gli esseri umani si distinguevano in tre sessi: i due che conosciamo oggi (il sesso maschile e quello femminile) ma anche il sesso androgino (allo stesso tempo uomini e donne). 

Sicuri della loro forza, gli androgini erano in grado di sfidare gli dei, serviva quindi un provvedimento che li rendesse più deboli. Fu così che Zeus per punirli li divise verticalmente, ottenendo da ciascuno due metà. Questa decisione portò non solo alla scomparsa del sesso degli androgini, ma anche a uomini e donne incompleti nell’animo per l’eternità.

Nacque in questi esseri l’innato desiderio di ricercare la propria metà a cui originariamente erano uniti e l’amore reciproco che fa di due esseri, un essere solo. 

Questo racconto mi dà speranza che là fuori, da qualche parte, ci sia la nostra dolce metà che ci sta cercando. I nostri gusti sessuali non dipendono da niente e da nessuno, siamo liberi di amare. L’amore reciproco, quello che riserviamo solo e soltanto per la “nostra” persona, uomo o donna che sia, riporterà alla luce la nostra originaria natura. Torneremo finalmente ad essere “completi” quando la nostra ricerca ci avrà condotto alla nostra metà. 

 

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