La scelta del tuo futuro

Mi sono sempre posta questa domanda: come si fa a decidere all’età di diciotto o diciannove anni, insomma appena raggiunta la maggiore età, ciò che è meglio per il proprio futuro? 

È una responsabilità enorme e ciò che non ci rincuora sono le esperienze di alcuni adulti che dicono: “Se tornassi indietro farei…”. E allora lì, a meno che tu non abbia un’indole particolare per qualche lavoro o tu sia già deciso al cento per cento nel fare qualcosa, ti viene l’ansia.

Tu, ragazzo che stai leggendo, sai già cosa fare? 

La risposta sarà: “Aiuto, che ansia”. 

Ma è corretto dover decidere per forza ora? 

Si inizia a pensare: il mondo ormai è basato sulle materie scientifiche (ricerche, scoperte, invenzioni); quelle portano al successo, anche se non è detto nulla. Ma al contempo, se ti piacciono le materie umanistiche, è un duro colpo doverle abbandonare con gli studi. Certo, c’è la cultura personale che ognuno può costruirsi, ma si sa che il tempo non c’è sempre. Magari ci sarà, ma anche questo è un punto di domanda. 

Allora qui ci si scontra con il primo grande interrogativo: materia scientifica o umanistica?

Ci si è lontanamente imbattuti con la scelta del liceo: classico o scientifico? Scienze umane o liceo linguistico o professionale? 

Ma in questi casi non si è mai abbandonata del tutto l’altra strada: ci hanno donato delle competenze che dovrebbero coinvolgere tutto, ampliarci gli orizzonti.

Ora, è la scelta più dura.

Cosa vuoi fare nel tuo futuro?

O se la si vuole complicare, “In cosa mi ci vedo?

E qui di nuovo, aiuto.

Una decisione che prima o poi tutti devono fare e che nel caso si sbagli, non si deve esitare a cambiare. 

Forza, ce la possiamo fare.