L’acqua non ha inizio o fine. ll mare è intorno a te e dentro di te

Recensione senza spoiler di Avatar: La Via dell’acqua. Contiene spoiler dal film Avatar

 

Dopo 13 anni, il regista James Cameron ci riporta avanti nel tempo, precisamente nell’anno 2170, sul pianeta Pandora, con “Avatar: La via dell’acqua” (titolo originale Avatar: the way of water): la pellicola è stata rilasciata a dicembre 2022 e fino a oggi ha incassato più di due miliardi di dollari, guadagnandosi un posto tra i dieci film di maggiore incasso nella storia.

Il primo film è ambientato nel 2154, quando la RDA, una compagnia interplanetaria terrestre, è all’opera su Pandora, un pianeta caratterizzato da un’atmosfera irrespirabile per l’uomo e da foreste pluviali in cui flora e fauna sono di dimensioni superiori rispetto a quelle terrestri: l’obiettivo è cercare l’Unobtainium, un materiale che potrebbe essere la soluzione ai problemi energetici sulla Terra. Sul pianeta abitano i Na’vi, umanoidi dalla pelle blu alti circa 3 metri: rispetto agli umani sono molto più forti e le loro ossa più resistenti; come quasi tutta la fauna di Pandora, possiedono una “coda neurale”, l’organo per loro più importante intrecciato tra i capelli, con cui sono in grado di intessere una connessione con la natura del pianeta.

Quando la RDA scopre un abbondante giacimento di Unobtainium sotto l’insediamento del clan Na’vi degli Omaticaya, l’Albero Casa, l’organizzazione cerca di scacciare gli indigeni, attivando il progetto Avatar: il DNA umano e Na’vi viene combinato a creare, appunto, degli Avatar che andranno a interagire diplomaticamente con la popolazione autoctona e soprattutto saranno in grado di respirare liberamente su Pandora, senza l’ausilio di maschere.

Le vie diplomatiche vengono fortemente criticate dal colonnello Miles Quaritch, che cerca soluzioni più drastiche; intanto giunge sul pianeta Jake Sully, un ex-marine invalido costretto su una sedia a rotelle: il suo compito è prendere il posto del fratello Tommy, ucciso poco prima di lasciare la Terra, a controllare il suo Avatar. Dopo essersi addestrato a dovere, Jake è integrato nella squadra capitanata da Grace Augustine: durante la missione entra in contatto con i Na’vi, in particolare con Neytiri, figlia del capo-clan, che gli insegna la lingua e le usanze del proprio popolo. Avendo conosciuto i Na’vi ed essendosi innamorato di Neytiri, Jake si schiera dalla parte degli indigeni, sabotando la missione affidatagli dal colonnello Quaritch: quest’ultimo, stanco delle trattative, si dirige verso l’Albero casa per distruggerlo, ma Jake riesce a riunire in un solo giorno quindici clan per rispondere all’offensiva. Durante la battaglia finale, il colonnello viene trafitto a morte da una freccia di Neytiri. Così gli umani sono cacciati da Pandora, tranne coloro che si sono schierati con i Na’vi, cui è concesso restare.

Il secondo film è ambientato quindici anni dopo gli avvenimenti del primo: Neytiri e Jake hanno avuto tre figli, Neteyam, Lo’ak e Tuktirey, e si prendono cura della figlia della defunta avatar di Grace Augustine, Kiri, e di Miles Socorro, figlio del colonnello Miles Quaritch, cresciuto ed educato su Pandora dagli scienziati umani e dai Na’vi. Gli umani tornano sul pianeta, stavolta per colonizzarlo, e distruggono ettari di foresta per stabilire una base; un anno dopo giunge sul pianeta l’avatar di Miles Quaritch, con i ricordi originali del colonnello e con l’ordine preciso, dato dal videomessaggio di quest’ultimo, di vendicarsi di Jake Sully.

La trama, naturalmente, prosegue ricca di colpi di scena e avventure straordinarie, in cui abbiamo la possibilità di vedere nel dettaglio non solo i personaggi e la loro crescita personale, ma anche il mondo di Pandora con i suoi paesaggi mozzafiato (realizzati in computer grafica).

Il primo film Avatar, uscito nelle sale nel 2009, si era subito affermato come colossal fantascientifico non solo per la trama, ma soprattutto per gli innovativi effetti speciali, tanto da meritare tre premi Oscar: miglior fotografia, miglior sceneggiatura e migliori effetti speciali.

Il secondo capitolo non è stato da meno per quanto riguarda gli effetti speciali: per esempio le scene girate sott’acqua sono state realizzate con la tecnologia Motion Capture, in cui gli attori indossano una tuta dotata di markers, dispositivi che permettono alla telecamera di catturare i movimenti eseguiti e di riprodurli al computer anche su un personaggio con caratteristiche completamente diverse dall’interprete. Questa tecnica, mai utilizzata per le riprese subacquee, in Avatar ha comportato lo sviluppo di un nuovo sistema di tecnologia.

Avatar: La via dell’acqua è il primo dei quattro sequel previsti: il terzo capitolo è stato girato in contemporanea al secondo, e la data di uscita è già fissata al 2024, mentre a gennaio di quest’anno è stata confermata la realizzazione di Avatar 4 (2026) e 5 (2028).

 

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