‘’Natale non sarà Natale senza nessun regalo!’’ si lamentava Jo, nel 1868, anno in cui veniva pubblicato Piccole Donne.
E si lamenta ancora oggi, nel 2020, grazie alla nuova trasposizione cinematografica diretta da Greta Gerwig.
Sebbene siano passati 152 anni, la storia delle sorelle March continua ad attrarre audience in tutto il mondo.
Il romanzo di Louisa May Alcott è stato adattato in 2 film muti, 2 serie anime, 6 miniserie TV e 4 film.
Come può una storia così ‘’datata’’ essere letta e riletta, vista e rivista senza stancare?
Proviamo a rispondere prendendo come esempio le 4 trasposizioni cinematografiche, rilasciate nel 1933, 1949, 1994, 2020.
È evidente come il contesto sociale e storico influenzi, più o meno esplicitamente, l’approccio dei film alla storia originale a partire dai temi dominanti fino alla scenografia e ai dialoghi.
La versione del 1933 viene rilasciata durante la Grande Depressione.
Rispetto ad altri adattamenti, il film sembra focalizzarsi di più sui problemi economici della famiglia March, sul tema della rinuncia e sulla necessità di sposare un uomo ricco per avere un futuro stabile.
Nel 1949 la fatica e le ristrettezze legate alla mancanza di denaro passano in secondo piano.
La Seconda Guerra Mondiale è terminata da poco, perciò il tema militare e patriottico è sempre presente nello svolgersi del film.
Jo fa più volte riferimento al suo desiderio di portare un aiuto attivo al padre, partito per la guerra, ed è orgogliosa quando Laurie, suo migliore amico, le confessa le sue intenzioni di abbandonare la scuola per unirsi all’ esercito.
Gli anni 90 vedono una trasformazione nella situazione sociale della donna che non è più vista come un angelo del focolare, la cui vita debba svolgersi tra le mura domestiche.
Di conseguenza, nella versione del 1994, anche le sorelle March vengono rappresentate in modo diverso, con più spirito di ” Girl Power”.
Jo non deve più comportarsi da ”maschiaccio” per essere ribelle: lei è una giovane donna intelligente e creativa, che seguirà i suoi sogni a qualunque costo.
E cosa dire delle Piccole Donne del 2020?
Greta Gerwig si focalizza sull’universo femminile e sulla difficoltà di conciliare le varie dimensioni di questo universo: dall’essere moglie e madre all’essere una donna che lavora.
Possiamo constatarlo già dai primi minuti del film, dove vediamo una Jo in piena carriera, che vive da sola mantenendosi con il suo lavoro.
Seppur soddisfatta della sua vita, vedendo le sorelle sposate e con famiglia, Jo non riesce a nascondere la profonda tristezza derivante dalla sua solitudine.
È toccante il monologo in cui esprime tutto il disprezzo per gli stereotipi riguardanti le donne del suo tempo, ammettendo allo stesso tempo la paura che il suo atteggiamento possa portarla ad un isolamento sociale.
Le donne, loro… Hanno una mente, e hanno anche un’anima, così come un cuore.
Hanno ambizioni e hanno talento, non solo la bellezza.
E sono così stanca delle persone che dicono che l’amore è l’unica cosa a cui posso aspirare! Sono stufa di sentirlo!
Ma sono anche tanto sola…
Inoltre nel film del 2020 viene nuovamente data attenzione ai problemi legati al denaro e al matrimonio come questione economica, ma a questo riguardo le nostre Piccole Donne sembrano essere più consapevoli ed avere un approccio pragmatico.
È interessante notare come Greta Gerwig abbia sviluppato il personaggio di Amy, sorella minore di Jo, che negli adattamenti precedenti era dipinta come una ragazza superficiale e opportunista, e che invece in questa versione fa un’analisi spassionata ed estremamente puntuale sulla condizione della donna.
In quanto donna non posso guadagnarmi da vivere da sola, non abbastanza per mantenermi o per sfamare la mia famiglia.
E se avessi dei soldi miei, cosa che non ho, apparterrebbero a mio marito nel momento in cui mi sposasse, e i nostri figli sarebbero suoi, non miei, sarebbero una sua proprietà.
Quindi non startene lì a dirmi che il matrimonio non è una questione economica, perché lo è.
Dunque, tornando alla domanda iniziale, cosa attrae nella storia delle sorelle March?
Come evidenziato sopra, il libro Piccole Donne è ricco di tematiche forti che possono essere approcciate da tutti noi -lettore, regista, spettatore qual si voglia- in modo diverso a seconda delle sensibilità individuali e delle dinamiche politiche, sociali ed economiche del presente in cui viviamo.
È proprio questo il segreto della storia: le innumerevoli chiavi di lettura che forniscono continui spunti di riflessione e rendono le nostre eroine personaggi sempre attuali e “vivi”.
Articolo scritto molto bene e soprattutto interessante! Veramente bello!❤❤
Articolo molto interessante e soprattutto scritto molto bene, complimenti!❤️
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