Rivolte ad Hong Kong

I manifestanti contro la Cina

Hong Kong è una regione amministrativa speciale della Cina, abitata da 7 milioni di persone.; ha una sua moneta, una sua cultura e un suo sistema politico.
Questa indipendenza, tuttavia, sembra star venendo meno, in quanto secondo molti residenti la Cina sta iniziando a violare i diritti di Hong Kong.
Le prime proteste nella “Regione amministrativa speciale” si verificarono nel 2014, quando la Cina annunciò di voler riformare il sistema elettorale della regione.
Le proteste sono uno strumento spesso adottato dalla società per far sentire la propria opinione.
I manifestanti chiedono il ritiro dell’emendamento alla legge sulle estradizioni; chiedono l’istituzione di una commissione indipendente per le violenze della polizia, il rilascio e l’amnistia per i manifestanti arrestati e l’eliminazione dell’appellativo di “rivoltosi”.
Queste manifestazioni sono iniziate per un emendamento alla legge sulle estradizioni (quella pratica per cui uno Stato consegna a un altro Stato un individuo che si trova nel suo territorio, ma che è oggetto di un’azione penale nell’altro).
L’emendamento in questione avrebbe obbligato la regione a consegnare alla Cina persone indagate da Pechino per determinati reati, questo aveva fatto sì che nascessero timori riguardo un utilizzo improprio che la Cina avrebbe potuto farne (ad esempio estradare dissidenti politici da HK alla Cina continentale per “farli sparire”).

Le manifestazioni avvengono in maniera tecnologica. Molti in questi ultimi mesi hanno usato strumenti di protesta fino ad ora mai visti prima: tra questi laser e maschere antigas per evitare il riconoscimento facciale.

La polizia risponde spesso in modo violento e non sempre legale. Nelle ultime settimane le squadre antisommossa della polizia hanno peggiorato gli scontri, aprendo il fuoco ad altezza uomo contro la folla e uccidendo uno dei manifestanti. I poliziotti hanno arrestato oltre 4 mila persone.
Durante le elezioni avvenute il 4 novembre 2019 circa 2,9 milioni di persone si sono recate alle urne.
I candidati pro-democrazia hanno vinto sui sostenitori della Cina decretando il trionfo dei democratici.