I Giusti di San Donato

Voi sapevate che a San Donato Milanese, vicino alla nostra scuola, c’è un Giardino dei Giusti?

Per celebrare i giusti di questo giardino, venerdì 16 Aprile si è tenuto un evento commemorativo, nato da una collaborazione tra il Liceo Primo Levi, il Comune di San Donato Milanese e l’associazione Gariwo.

Ma chi sono i Giusti?

I Giusti sono persone che, poste di fronte all’ingiustizia, reagiscono sapendo opporsi anche a rischio della propria vita. La figura del “Giusto” ha le sue origini nella tradizione ebraica, infatti vieni utilizzato per indicare i non ebrei che hanno rispetto per Dio. Secondo la tradizione ogni generazione conosce 36 giusti, chiamati lamedvavnikim, uomini dalla cui condotta dipende il destino dell’umanità. Il termine è invece entrato nel linguaggio moderno dopo la Seconda Guerra Mondiale per indicare le persone che avevano aiutato gli ebrei durante l’episodio dell’olocausto. È stato in seguito esteso ad indicare chiunque agisca in modo corretto di fronte alle ingiustizie.

Che cosa sono i Giardini dei Giusti?

Per ricordare i giusti sono nati dei giardini, in cui ogni albero rappresenta simbolicamente una persona che ha fatto del bene all’umanità e che tiene viva la sua presenza tra noi. Il primo giardino dei Giusti tra le nazioni é stato fondato a Gerusalemme nel 1962.

Il Giardino dei Giusti di San Donato Milanese è nato il 25 Maggio 2018, e ogni anno vengono piantati due nuovi alberi. Lo scopo è mantenere viva la memoria delle persone che si sono battute per l’umanità soprattutto tra i giovani, ed è per questo che siamo stati coinvolti nell’evento commemorativo del 16 Aprile.

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L’incontro ha avuto come temi principali i giusti contro la mafia e per l’ambiente, è stato organizzato dalle professoresse Alessandra Caponio, Adele Neri e Vincenza Spatola.

L’incontro é iniziato con una breve intervista a Gabriele Nissim, presidente di Gariwo. L’idea di fondare un giardino dei Giusti a Milano e nata perché quest’uomo ha voluto contribuire a dare un senso di universalità al concetto di giusto. Niente accade per caso, gli umani possono determinare il futuro del mondo, tutto accade perché uno può dire si o no, il male può essere evitato prima che accada. Nissim ci dice che ha sempre amato fare il giornalista e reporter di guerra e che la figura del giusto é legata alla libertà tra gli uomini, così, con altre persone dell’est Europa, ha deciso di fondare Gariwo, un’associazione incentrata sul ricordo di queste persone che agivano nell’ombra per salvare vite umane.

Successivamente é stata intervistata Maria Luisa Impastato, nipote di Felicia Bartolotta Impastato. Maria Luisa ha raccontato la storia di sua nonna, sposata per amore con Luigi. Dopo un po’ di tempo si rese conto del mondo in cui era entrata, un mondo mafioso fatto di morte, sofferenza, e tentò di opporsi. Il marito era ricercato dalle forze dell’ordine. Lei era una donna rivoluzionaria, mai una donna al tempo avrebbe pensato di opporsi alle scelte di un uomo. Felicia non voleva impartire ai suoi figli le regole mafiose, doveva difendere suo figlio Peppino e nello stesso tempo rispettare il ruolo di moglie. Il marito Luigi fu richiamato dal boss mafioso e dovette cacciare di casa Peppino. Felicia si oppose al boss, impose al marito di non far più entrare in casa i mafiosi. La mafia voleva che Peppino si suicidasse, ma lui tentò di opporsi, fino a quando, nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, venne ucciso da un amico del padre.

Piera Aiello ci ha raccontato la sua storia.

Nella seconda parte dell’incontro si é affrontato il tema dei giusti dell’ambiente, in particolare é stata intervistata Stefania Ricci Maccarini, figlia di Ivo Ricci Maccarini. Stefania ci ha raccontato che suo padre é diventato assessore dell’ambiente e da quel momento lei e i suoi due fratelli hanno sempre preso parte ai suoi studi. Se oggi riusciamo a respirare aria buona, mangiare pesci ecc è anche merito suo. Ivo molte volte si é sentito solo, incompreso, ma non ha mai mollato, anzi, parlava con le persone e affrontava le situazioni. L’insuccesso per lui era un ostacolo, non un fallimento, generato da condizioni, non da noi stessi. Ha avuto coraggio. Attilio Rinaldi era un suo amico e ci ha raccontato che Ivo gli ha chiesto di sostituirlo. Un giorno andò in Calabria apposta per parlare con i produttori di fosfati e chiedergli di smettere di produrre. Chi avrebbe fatto un gesto simile?

Alla fine dell’incontro sono stati presentati i lavori realizzati dagli studenti del Liceo Primo Levi sul tema dei giusti, dell’ambiente, della memoria e del ricordo.

Ci sono moltissimi altri esempi di giusti che hanno operato, essi infatti sono tantissimi nel mondo; l’essere giusto non é legato all’appartenenza a un gruppo, popolo, religione o politica. Chi salva una vita salva un mondo intero.

Articolo di Lucilla e Francesca

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