Un anno di pandemia con il covid nelle nostre vite a stravolgere ritmi e dimensioni, pensieri e sensazioni. Con il tanto sospirato vaccino, atteso come panacea di tutti i mali, ecco che fanno capolino anche le voci di dissenso, degli scettici rappresentati dai no-vax.
E tutti a chiedersi: “Ma i vaccini sono sicuri? Sono stati testati a sufficienza?”
Sì, sono sicuri. Lo Stato ha, ovviamente, il compito di proteggere i propri cittadini e di pensare alla tutela della nostra salute anche in termini di costo-beneficio. I vaccini che stiamo utilizzando sono stati testati seguendo tutte le tappe di sperimentazione necessarie all’approvazione di ogni vaccino. Se siamo riusciti ad averli a disposizione in tempi così rapidi, è perché gli Stati hanno deciso di destinare una grande quantità di risorse economiche mettendole a disposizione della ricerca scientifica e delle case farmaceutiche. Questo non vuole dire che alcune tappe siano state saltate o gestite in modo non scrupoloso. Significa che, quello che in condizioni normali avrebbe impiegato anni, è stato condensato in pochi mesi di lavoro sinergico ed intenso. Era interesse di tutti trovare una soluzione il prima possibile, sia da parte degli Stati che delle case farmaceutiche.
Chi teme effetti a lungo termine che non è stato ancora possibile evidenziare, si scorda che il vaccino non viene somministrato per un tempo prolungato tutti i giorni, come avviene invece per molti farmaci che curano malattie croniche, ma viene somministrato con una sola o al massimo due dosi. Le possibili reazioni avverse insorgono, quindi, in tempi ristretti e non riguardano il futuro.
Ma il vero dilemma è: “Perché dobbiamo vaccinarci?”
Dobbiamo vaccinarci perché i vaccini sono l’unico modo per sconfiggere davvero il virus e tornare a una vita normale. Abbiamo visto che i lockdown servono solo a far abbassare i contagi, non ad azzerarli, ed abbiamo visto anche come l’Italia, come ogni altro Stato, non possa permettersi troppi mesi consecutivi di blocco totale.
Ma soprattutto dobbiamo vaccinarci per tutte quelle persone che vorrebbero, ma che non possono farlo, per i fragili e gli immunodepressi. Come cittadini abbiamo il dovere di proteggere le persone che ci circondando quanto noi stessi.
Importante è ricordare che un secolo fa l’aspettativa di vita era di 40 anni. I bambini che morivano erano tantissimi, per colpa di virus e batteri. Adesso la situazione è totalmente differente, in tutto l’Occidente l’aspettativa di vita è di 80 anni. L’arrivo dei vaccini ha contribuito enormemente a far raddoppiare, in un modo che ci potrebbe sembrare quasi inspiegabile, l’aspettativa di vita e a cambiare radicalmente la vita di tutti. L’avvento di Internet è stato però in grado, diventando un veicolo per le fake news, di creare il mito dei vaccini pericolosi. L’irrazionale paura per i vaccini sembra ancora più insensata se pensiamo agli effetti collaterali di uno dei farmaci più usati in Italia, la tachipirina, a cui nessuno fa mai troppo caso: edema della laringe, angioedema, shock anafilattico, epatite, eritema, sindrome di Stephen Johnson, insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, trombocitopenia.
Nonostante i vaccini obbligatori siano molti, come l’anti-poliomielitica, l’anti-tetanica, l’anti-epatite B, l’anti-pertosse, l’anti-morbillo, oggi si grida alla “dittatura sanitaria”, oggi, di fronte a una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero, l’obbligatorietà del vaccino ci sembra qualcosa di inconcepibile.
Abbiamo bisogno che tutti si vaccinino perché in caso contrario rischiamo di non avere i numeri sufficienti per raggiungere l’immunità di gregge. Per citare l’articolo Vaccino Covid: deve essere obbligatorio – la Repubblica: “Il principio della libertà di cura è nobile, ma sappiamo che in sanità non funziona. Che deve essere limitato almeno quando mette a rischio la libertà degli altri di vivere e curarsi. Questo è il caso.”
Senza quest’obbligatorietà di cui tanto si discute dovremo presto affacciarci in una realtà in cui medici, infermieri e ristoratori rifiuteranno il vaccino. Cosa faremo quel giorno?
Roberto Burioni, immunologo e docente all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano sostiene che: «Senza nessun dubbio il vaccino dovrebbe essere obbligatorio. (…) Che cosa aspettiamo, oltre a una pandemia mondiale che ha messo in ginocchio la sanità e l’economia, per capire che c’è un rapporto rischi-benefici per cui bisogna prendere in considerazione di obbligare tutti a vaccinarsi, con scelte politiche?». «Se le promesse saranno mantenute e tutti ci vacciniamo, tra non molto il Covid-19 avrà fatto la fine della poliomielite. Però dobbiamo vaccinarci tutti»