“Dentro me è radicata un’emozione:
È la paura che crea agitazione.
Ha l’odore forte della Rugiada al mattino.
Ha il sapore duro di ruggine del lavandino.
Nella notte mi toglie il respiro
cercando di uccidermi.
Con un abbraccio tiro un sospiro
cercando di muovermi.
Dentro me è radicata una sensazione:
È il dolore forte come un leone.
Ha il rumore del silenzio.
Ha il sapore dell’assenzio.
È quel sentimento che mi persuade.
Un mostro che persiste.
È uno spettro che il corpo pervade.
La mente che desiste.
Dentro me è radicato un pensiero:
Scappare non rende liberi davvero.
Cercare di fuggire alla vita
è rallentare dopo la salita.
Può sembrare una soluzione
per spegnere l’inferno,
ma è solo illusione
per fermare l’inverno.
Dentro me è radicato un ricordo:
Un amore forte che credo sia sordo.
Urlo il suo nome dai tetti.
Vedo il suo corpo nei ghetti.
Progetto il suo ritorno
oppure la mia partenza.
Apro gli occhi di giorno
e sento la sua assenza.
Dentro me è radicato un amico
che all’inizio era solo un nemico.
Mi convinceva d’esser pazza.
Mi ha costruito una corazza.
È un mostro sotto al letto
che ogni tanto fa capolino.
È uno spettro dentro al petto
che spesso fa troppo casino.
Dentro me è radicata una speranza:
Placare il male colmando la mancanza.
Salutare la paura.
Posare l’armatura.
Innamorarmi della notte
e dei suoi mostri al gelsomino.
Sognare svariate rotte
come Peter quand’era bambino.”
E’ veramente stupenda questa poesia, anche lo schema di ottave divise a metà dalla rima baciata e poi alternata. La trovo semplicemente perfetta.