LGBTQ+, che cos’è?

L’acronimo LGBTQ+ rappresenta la comunità che unisce tutte le persone che non si identificano con l’orientamento sessuale e l’identità di genere considerati “tradizionali”.

Che cosa sono l’orientamento sessuale e l’identità di genere?

-l’orientamento sessuale si riferisce al genere che ci attrae sessualmente. Per esempio se a una persona piace qualcuno del genere opposto al proprio si dice eterosessuale, se invece è dello stesso genere omosessuale.

-l’identità di genere si riferisce al genere in cui ci identifichiamo, che non combacia sempre con il sesso biologico del nostro corpo. Se in una persona genere e sesso combaciano si dice cisgender. Se non combaciano invece si dice transgender.

Sapendo questo ora possiamo capire la sigla LGBTQ+

  • L sta per lesbica: una donna attratta da persone del suo stesso genere (quindi omosessuale)
  • G sta per gay: un uomo attratto dal suo stesso genere (quindi omosessuale)
  • B sta per bisessuale: una persona attratta da due o più generi (uomo, donna o non-binary)
  • T ovvero transgender: una persona che non si identifica con il proprio sesso biologico
  • La Q sta per queer: un termine inglese che letteralmente significa bizzarro, un tempo usata come insulto che ora rappresenta una persona che preferisce non etichettarsi.
  • e quel +? Racchiude tutte gli altri orientamenti sessuali e identità di genere possibili.

Le persone che non si identificano con il concetto di maschio e femmina, per esempio, sono dette non-binary. Altre sono attratte sessualmente dalle persone indipendentemente dal genere (pansessuali), e così via.

Più si riflette sul concetto di genere e attrazione più si trovano nuove identità, comunque tutte queste etichette non sono obbligatorie e non sono neanche fisse. Col tempo le persone possono cambiare, e così la loro identità sessuale.

Ma perché esiste questa comunità?

Ogni anno nel mese di Giugno si organizzano parate pacifiche chiamate Pride. In queste giornate vengono ricordati i Moti di Stonewall: le rivolte nate a New York che nel 1969 diedero inizio al movimento di liberazione gay.

Ricordare quelle lotte è necessario perché, dopo decenni di persecuzioni e discriminazioni, hanno portato al riconoscimento di molti diritti e libertà per le persone LGBT.

Ancora oggi la lotta per la parità non è finita: in Italia la legge contro l’omotransfobia dev’essere ancora approvata al senato e i gli episodi d’odio sono molto frequenti. In molti altri paesi essere omosessuali è un vero e proprio reato.

 

Al giorno d’oggi, grazie all’aumento di informazione e ai moti di orgoglio LGBTQ+, sempre più persone ammettono di far parte di questa comunità e l’argomento non viene ritenuto più un tabù.

Speriamo che in futuro si raggiunga una parità per cui l’esistenza di questa comunità non sia più necessaria.

 

Se vi interessa l’argomento dei Moti di Stonewall vi consigliamo il film “Stonewall” del 2015

 

articolo di Beatrice Addabbo e Lara Gargiulo

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