Il collettivo della nostra scuola

Il percorso scolastico attuale contribuisce a perseguire la felicità dello studente?

Secondo noi, no. Se ci si confronta con studenti anche di altre scuole ed età, si scopre che la vita scolastica è per tutti fonte di stress, ansia e malessere psicologico. Basti pensare che, su 594 studenti del liceo Primo Levi, l’83,7% ha crolli emotivi e/o attacchi di panico causati dalla scuola; di questi, 42 persone quotidianamente. Inoltre dallo stesso sondaggio (https://forms.gle/TSNGPtKCfTKf6JFs8) è emerso che il 92,3% di 573 studenti crede che parte del suo malessere sia causato dal sistema di valutazione e dalla pressione che questo suscita.

Per abitudine si normalizzano i disagi che il sistema scolastico attuale comporta, pertanto a volte è difficile pensare ad una scuola diversa. Ma forse non è così impossibile. Al collettivo della nostra scuola analizziamo queste problematiche e tentiamo di trovare soluzioni, perché crediamo che il percorso scolastico possa e debba contribuire a perseguire la felicità dello studente.

Ma cos’è un collettivo?

Un collettivo è un organo di rappresentanza studentesca aperto a tutti, che permette di portare alla luce le esigenze degli studenti e di discutere riguardo temi di attualità.

Per il nostro liceo, il bisogno di avere qualcosa che potesse rappresentarci è emerso dopo una protesta davanti alla scuola, tenutasi il 4 febbraio 2022. Tale azione è stata organizzata per esporci sui problemi radicati nel sistema scolastico. Il benessere psicologico degli studenti, infrastrutture e trasporti adeguati, l’introduzione dell’educazione sessuale, la revisione della “neomateria” educazione civica e dell’intero sistema didattico-valutativo, sono state alcune delle rivendicazioni oggetto della mobilitazione.

Si è rotto così quel silenzio che il Liceo Primo Levi manteneva da troppo tempo.

Proprio in quest’occasione è stato creato il profilo Instagram del collettivo (@collettivoprimolevi). Di lì a poco, da un piccolo gruppo riunitosi per organizzare la protesta, è nato un vero e proprio collettivo studentesco, ufficializzato dal preside e con regolari assemblee settimanali.

La prima assemblea si è tenuta il 25 febbraio 2022. Dalle settimane successive ogni venerdì, alle 14:30, davanti all’aula A145 (in fondo al corridoio del piano superiore destro della sede), tutti gli studenti che sono interessati si riuniscono. È un momento per chiunque voglia partecipare attivamente al dialogo – incentrato principalmente sulle tematiche dell’ODG (Ordine Del Giorno) – ma anche per coloro che desiderano solo ascoltare. La durata del dibattito varia in base al numero e alla lunghezza degli interventi; generalmente è di un paio d’ore, ma si è liberi di presenziare per il tempo che si desidera.

Per apprendere meglio l’importanza di avere un collettivo, abbiamo intervistato le coordinatrici, Francesca Bert (3CC) e Salwa Badr El Din (3FS).

«Gli studenti sono più di mille e ritengo non possano essere rappresentati da sole quattro persone (ovvero i rappresentanti d’istituto) o da due persone per classe. Reputo necessaria, quindi, la presenza di un collettivo che dia voce a un maggior numero di studenti». Tali sono le ragioni per cui Francesca ha creduto importante fondare il collettivo. Salwa aggiunge: «Creare un collettivo nel nostro liceo significa anche entrare in quel filo di cui fanno parte tutti i collettivi. Chiaramente quest’unione, nel tempo, porterà una serie di vantaggi, tra cui supporto reciproco e maggior confronto tra scuole».

In definitiva, secondo Francesca e Salwa partecipare alle assemblee del collettivo significa riprendersi voce in capitolo e andare incontro a una crescita personale. Infatti, confrontandovi con gli altri, vi sarà possibile sviluppare un pensiero critico, prendere posizione e conseguire un momento di socialità.

Dunque vi invitiamo ad unirvi al Collettivo Primo Levi e a cogliere quest’occasione per esprimervi sui cambiamenti che vorreste si ottengano nel nostro sistema scolastico.

P.S.: Vi aspettiamo numerosi alle prossime assemblee!

Articolo di Sofia Lattanzio e Giulia Mancuso